C A S E D I A N A S T A S I A
Avete mai sentito parlare di design biofilico? Nasce come nuovo modo di progettare gli spazi abitativi, in modo da integrare benessere umano, natura, architettura e decorazione di interni. Può essere applicato alla casa, ma anche ad ambienti di lavoro e ospitalità. Vediamo quali sono i 3 punti cardine di questa tendenza.
Un progetto di biophilic design tende sempre a valorizzare la luce naturale. Nei singoli ambienti viene privilegiata la luce che entra dalle finestre, mai ostacolata dall’arredamento e modulata attraverso tende sottili per creare giochi di trasparenze e zone d’ombra. Biofilia, inoltre, va di pari passo con sostenibilità: per le sorgenti luminose artificiali, vengono scelte lampade a basso consumo energetico.
Luce e vegetazione, integrate, rendono la casa un luogo in cui natura e umano convivono in perfetto equilibrio. Le piante hanno impatto positivo non solo sull’estetica dell’appartamento, ma migliorano anche l’esperienza abitativa. La psicologia ambientale indica una preferenza, quasi ancestrale, dell’essere umano per le piante ad alto fusto: il ficus o il banano domestico aiutano a regolare calore e umidità, e poi purificano l’aria.
Colori neutri e ispirati alla natura - crema, verde, marrone e ocra - sono la scelta prediletta di un allestimento di interior design che guardi alla biofilia. Anche in arredamento si preferiscono materiali naturali come il legno, la pietra, il lino e il cotone. Lo stile è quasi sempre minimalista: non è raro trovare progetti di biophilic design che optano per il total white.