C A S E D I A N A S T A S I A
Negli ultimi anni l’home staging è diventato sempre più popolare come risorsa apprezzata e ricercata da chi vende casa e come plus percepito da chi visita gli appartamenti, intenzionato ad acquistarne uno. E questa tendenza non si è arrestata con la pandemia, anzi: l’home staging è intervenuto in questa delicata fase del mercato immobiliare, strumento fondamentale per chi vende e chi compra. Ecco perché.
La pandemia ha dato un colpo durissimo al mercato immobiliare, soprattutto nelle grandi città. Durante il lockdown la maggior parte dei lavoratori ha dovuto lavorare da casa, in smart-working, mentre altri sono stati messi dalle aziende in cassa integrazione: questo ha provocato, da un lato, un maggiore impoverimento e quindi un fermo di tutti gli investimenti immobiliari; dall’altro uno spopolamento delle città, tra chi ha lasciato la casa in affitto per tornare in famiglia (pensiamo agli studenti o ai lavoratori fuori sede) e chi si è trasferito in campagna per potere usufruire di maggiori metrature e spazi all’aperto. Risultato? Appartamenti rimasti vuoti, case invendute, poca voglia da parte degli acquirenti di fare investimenti. In questo scenario di crisi l’home staging si è rivelato particolarmente utile: sia per i proprietari che volevano vendere casa o metterla in affitto, sia per valorizzare le proprietà sul mercato e non dare al compratore la sensazione di “abbandono”.
In tempo di crisi o nella normalità, un annuncio non è sufficiente a invogliare il compratore: farsi un’idea di un appartamento senza visitarlo è praticamente impossibile. Ecco allora che l’home staging è uno strumento fondamentale per valorizzare la casa in vendita, ad “allestirla” in modo che appaia al massimo del suo potenziale, senza però ricorrere a ristrutturazioni definitive o interventi strutturali.